Settembre mese di ripartenze, di nuove pianificazioni e di aggiustamenti di rotte, in molti lo considerano un secondo inizio di anno !!!

A tal proposito c’è una frase che ultimamente mi torna sempre in mente “se puoi sognarlo puoi farlo” !!!!

Non so se ad essere ispirata da Walt Disney sia la mia parte di bambina di quei tempi o la consulente di oggi. In realtà forse entrambe lo sono, ma è questo che voglio trasmetterti in questo mese con queste mie righe e che voglio condividere con te.

Qualunque sia il tuo business (digitale o  fisico, creativo o apparentemente banale, da freelance o strutturato in forma di impresa) una cosa è certa “ I NUMERI DEVONO DIVENTARE I TUOI MIGLIORI ALLEATI”.

 A nessuno piace guardarli, spesso ci dicono cose che non ci piace proprio vedere come per esempio  “sei totalmente fuori rotta” oppure “torna indietro e riparti da zero” ma soltanto trovando il coraggio di  buttandoci un occhio  riusciremo a salvare la nostra attività e, diciamocela tutta, lo dobbiamo a noi stessi ma anche al nostro business visto che è li che investiamo la maggior parte del nostro tempo.

Questo vale sia che tu abbia un business avviato sia che tu ti trovi ancora ai “blocchi di partenza” e anzi, se lavorerai in tal senso ancor prima di partire, così come ti dirò a breve, i risultati che otterrai ti sbalordiranno.

In questo articolo ti dirò quali sono gli STRUMENTI PRATICI da mettere subito nella tua cassetta degli attrezzi affinché tu possa essere sempre padrone del tuo business.

Questo ti permetterà di scendere sin da subito da quella che è la famosa “ruota del criceto” il tempo necessario per capire:

* dove sei;

*quali sono gli obiettivi che vuoi raggiungere;

* le risorse  che ti serviranno per farlo ;

* monitorare se il tuo sogno si sta trasformando realmente in realtà oppure cambiare rotta.

ECCO QUI GLI STRUMENTI CHE OGNI PROFESSIONISTA O IMPRENDITORE DOVREBBE SEMPRE AVERE NELLA PROPRIA CASSETTA DEGLI ATTREZZI E CHE SPESSO VENGONO SOTTOVALUTATI O CONSIDERATI COMPLESSI E APPLICABILI SOLO A CERTE REALTA’

  • BUSINESS PLAN
  • BUDGET DI CASSA

Quindi

  • da una parte con il BUSINESS PLAN STIMERAI  IL REDDITO DI CUI  PENSI DI DISPORRE DA QUI AD ESEMPIO A FINE ANNO;
  •  dall’altra parte con il BUDGET DI CASSA HAI QUELLO CHE è IL TUO STATO FINANZIARIO REALE, le vere risorse di banca e di cassa di cui disponi e che ti permetteranno  di aggiornare le ENTRATE STIMATE con quelle REALI/EFFETTIVE e lo stesso per le  SPESE ed è li che accade la magia

potrai così valutare se il tuo REDDITO STIMATO con il Business Plan è diventato REALE e corrisponde con le tue disponibilità (BUDGET DI CASSA) e saprai così se stai lavorando bene e se hai intrapreso la rotta giusta per te.

Traduciamo tutto ciò in qualcosa di più semplice e concreto e  partiamo dal primo Strumento da mettere nella cassetta degli attrezzi ovvero  IL BUSINESS PLAN.

IL BUSINESS PLAN altro che non è che un Piano Aziendale, una grande scatola dove in modo ordinato metterai sia

  • La parte DESCRITTIVA dove metterai per iscritto quale è il tuo sogno e concretamente quali sono gli obiettivi che intendi raggiungere per far si che piano piano lo stesso diventi realtà. Costruirai la tua strategie e quindi i piccoli passi da compiere per raggiungere tali obiettivi.
  • La parte NUMERICA (perché aimè serve anche quella) dove stimerai le ENTRATE potenziali e le USCITE stimate che dovrai sostenere da qui al periodo che ti sei prefissato (Es 1anno, 2anni o più).

Passiamo ora dalla Teoria alla Pratica, se  è la prima volta che utilizzi questo strumento potrebbe apparire più complesso di quanto non lo è in realtà, ed è per questo che voglio lasciarti qui qualche consiglio.

Quello che voglio  trasmetterti  è che questi strumenti se da una parte sono conosciuti e vengono quotidianamente utilizzati da business complessi non è vero che non possano tornare utili anche a realtà più semplici e meno articolate anzi, potrebbero risultare proprio l’arma vincente rispetto ai concorrenti.

Tornando a noi, ciò che mi sento di consigliarti è questo piano di azione

  1. Nella parte descrittiva LIBERA LA FANTASIA E SCRIVI IN MODO DETTAGLIATO E PRECISO QUELLO CHE VUOI REALIZZARE . IN SINTESI DEFINISCI IN MODO CHIARO , PRECISO E MISURABILE  I TUOI OBIETTIVI E  DATTI UN TEMPO
  2. Per la parte Numerica ….IMPARA A STIMARE TANTO LE ENTRATE CHE REALIZZERAI TANTO LE SPESE DA SOSTENERE NEL PERIODO DI ANALISI ENTRO CUI VUOI RAGGIUNGERE I TUOI OBIETTIVI

Ora hai davanti a te il tuo bel SOGNO, hai messo per iscritto:

* i tuoi obiettivi;

*i tempi entro cui vuoi raggiungerli;

*le azioni che devi compiere e….

* i numeri a cui dovrai far fronte .

Tutto questo è fondamentale per iniziare a fare i primi passi per raggiungere tali obiettivi  e lo è ancor di più se sei già in corsa da un po’.

In questa ultima parte del tuo lavoro di PIANIFICAZIONE E ANALISI ecco che ti verrà in aiuto anche il secondo strumento di cui voglio parlarti qui e che è il BUDGET DI CASSA.

Anche qui ti chiedo solo qualche altro  minuto per spiegarti meglio di cosa stiamo parlando e del perché è fondamentale tenere un BUDGET DI CASSA nella tua cassetta degli attrezzi così come di un  BUSINESS PLAN.

Qui si Parla dei soldini che devi avere nel tuo portafoglio e/o sul tuo conto corrente per far fronte alle tue esigenze di breve e di lungo periodo in modo da non avere brutte sorprese e non farti prendere dal panico perché è meraviglioso avere un sogno (se non lo hai IMPEGNATI A TROVARNE SUBITO UNO!!!) ma ancor di più per far si che lo stesso si realizzi  è fondamentale MONITORARE.

Non si può navigare a vista, MAI, in particolar modo se ciò riguarda una cosa a cui teniamo e ancor di più se in quella cosa abbiamo investito tanto tempo, risorse e denaro togliendolo a noi e alla nostra famiglia e alle persone a noi care.

Per tale ragione bisogna quindi GUARDARE LA BUSSOLA e il BUDGET DI CASSA altro non è che la nostra bussola che raccogliendo ENTRATE ed USCITE REALI del nostro business e che ci dice se ciò che avevamo stimato corrisponde a quanto accade nella realtà e ancor di più mostra se la nostra attività è per noi sostenibile e se ci sta portando dove vogliamo.

Questi strumenti servono appunto per aiutarti a realizzare ciò in cui credi e farlo cercando, per quanto possibile, tenendo sotto controllo la paura di non farcela e di non riuscire.

Se li utilizzerai, sarai tu il capitano della tua nave e non ti troverai in balia dei venti e delle correnti. Le tue mani saranno ben salde sul TIMONE della tua nave , vedrai se la direzione è quella corretta e chi lo sa… potresti anche stupirti di aver risultati migliori di quanto hai stimato in fase di pianificazione.

Logicamente il tuo consulente di fiducia sarà sicuramente in grado di guidarti passo per passo in questo tuo cammino e se ancora non ne hai uno sul mio sito e sui miei canali social troverai tutti i riferimenti per metterti in contatto con me.

Per ora spero di esserti stata di aiuto e ci ritroviamo presto sempre qui.

Se anche tu ti trovi in uno stato di sconforto, dove non credi più alle promesse che tali bonus portano con se o temi che tutto sia macchinoso e per te non raggiungibile … Sei nel posto giusto!!!

Lo sconforto a prescindere, non aiuta nessuno.  Il sapere ti permette di  ridurre a zero quelle emozioni spiacevoli come sfiducia e stress, lo stesso stress che ti assale quando non  sai come procedere e quali sono i passi giusti da compiere.  

Se hai sempre avuto la sensazione che tutti i provvedimenti e i decreti  pubblicati sino ad ora siano chiari solo a chi li ha emanati , non sei molto lontano dalla verità.  La buona notizia però è che con uno schema chiaro e semplice alla mano,  anche il provvedimento più articolato potrà trasformarsi in un testo  fruibile e utile per procedere. Quando avrai finito di leggere il contenuto che segue scoprirai se il contributo a fondo perduto è accessibile anche per te e avrai pertanto ben chiaro se ti è utile presentare domanda e tutti i passi per farlo (in autonomia o con l’aiuto del tuo consulente di fiducia).

Partiamo dalla fonte

Il Contributo a Fondo perduto è previsto dall’articolo 25 del Decreto Rilancio ( Decreto Legge del 19 maggio 2020, n. 34)  mentre la definizione del contenuto informativo, delle modalità e termini di presentazione dell’istanza per il riconoscimento dello stesso sono regolamentate dal provvedimento dell’ Agenzia delle Entrate del 10 giugno 2020.

A CHI SPETTA ?

Ti Spetta  se sei un  titolare di partita IVA attiva e rientri in queste casistiche:  

  •  Esercente attività di impresa;
  •  Esercente attività di lavoro autonomo;
  •  Titolare di reddito agrario

Premessa: se hai  conseguito nel 2019 ricavi e compensi non superiori ai € 5.000.000,00 potresti beneficiare del fondo perduto, a condizione che  il tuo  fatturato e corrispettivi di aprile 2020 risultino inferiore di 2/3 al fatturato e corrispettivi di aprile 2019.

Bada bene, questo ultimo requisito può non essere rispettato se:

  • Hai  aperto la partita IVA dal  01.01.2019
  • Hai domicilio fiscale o sede operativa nel territorio dei Comuni colpiti da eventi calamitosi, i cui stati di emergenza erano ancora in atto al 31.01.2020 (data della dichiarazione dello stato di emergenza da Coronavirus).

CHI è ESCLUSO?

Non potrai invece accedere al fondo perduto se:

  • Hai cessato la tua attività prima di presentare l’istanza
  • Hai aperto partita IVA dopo il 30/04/2020
  • Sei un professionista con Cassa Previdenziale Privata
  • Rientri in quei professionisti iscritti alla gestione separata INPS che hanno diritto alla percezione delle indennità per il mese di Maggio.

QUANTO SPETTA?

L’Ammontare è determinato applicando una percentuale su:  FATTURATO E CORRISPETTIVI DI APRILE 2020 – FATTURATO E CORRISPETTIVI DI APRILE 2019.  Le percentuali spettanti a fondo perduto saranno pertanto così riconosciute:

  • 20% se i ricavi o compensi sono stati minori o uguali a € 400.000,00;
  • 15% se i ricavi o compensi sono stati superiori a  € 400.000,00 e minori o uguali a € 1.000.000,00 ;
  • 10% se i ricavi o compensi sono stati superiori a  € 1.000.000,00 e minori o uguali a € 5.000.000,00 ;

Tale percentuale va calcolata sulla differenza che si ottiene tra fatturato 2020 e fatturato 2019 ma, se si hanno tutti i requisiti soggettivi così come visto sopra, ma la percentuale è un risultato inferiore al minino, è comunque previsto un contributo che ammonta:

  • A 1.000,00 € se sei una persona fisica;
  • A 2.000,00 € se sei un soggetto diverso (società).

COSA INDICARE NELL’ISTANZA

Sul sito dell’ Agenzia delle Entrate sono già presenti il modello e le relative istruzioni per la compilazione.  I dati di cui devi disporre per la compilazione sono i seguenti:

  • Dati anagrafici
  • Ricavi  del 2019
  • Fatturato di aprile 2020 e Fatturato di aprile 2019
  • IBAN su cui accreditare il contributo (NB intestato o cointestato a chi richiede il contributo)
  • Autocertificazione regolarità  ANTIMAFIA se richiedi un contributo superiore ai 150.000 €

Il fondo perduto è richiedibile attraverso le proprie credenziali del Cassetto Fiscale  AE  o delegando un Consulente.  Il tutto a partire dal  15.06.2020 e non oltre il 13.08.2020.

COSA ACCADE DOPO LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

L’agenzia delle entrate ti restituirà due distinte ricevute:

  1. Dove ti comunicherà la presa incarico dell’istanza
  2. Dove ti comunica l’accoglimento o lo scarto della stessa e ti arriverà entro 7 giorni  lavorativi dal ricevimento della prima ricevuta.

CONTROLLI ,SANZIONI E RESTITUZIONE DEL CONTIBUTO 

E arriviamo alle note dolenti, come sempre ce ne sono quando si tratta di contributi a fondo perduto. E’ bene sapere fin da subito che l’Agenzia delle Entrate effettuerà dei controlli sui Contributi a Fondo perduto che verranno concessi.

Se da una parte è pur vero che il contributo, se indebitamente percepito, potrà essere restituito anche spontaneamente  (mezzo ravvedimento e sanzioni ridotte), dall’altra parte va ricordato che qualora tu abbia ricevuto un contributo in tutto o in parte non spettante, le sanzioni sono:

  • DAL 100 al 200% come previsto dall’art 13 c.5 del Dlgs 471/1997
  • Pena della reclusione da 6 mesi a 3 anni prevista dall’art. 316-ter del codice penale

Per tale ragione è sempre bene confrontarti con il tuo consulente di fiducia per qualunque dubbio in merito e per aver la garanzia che si stia procedendo per il meglio.

Spero che  quanto sopra ti sia stato di aiuto e che ora le cose ti siano un poco più chiare. Se così non fosse, contattami senza impegno, risponderò a tutte le tue domande.

Il lockdown prolungato ha danneggiato diverse realtà economiche alcune più colpite di altre e definite “attitivà sensibili” tra cui bar e ristoranti.

A seguire un articolo interessantissimo dell’Avvocato Gabriele De Santis che tratta proprio questo argomento, raccontandoci ciò che è avvenuto in Francia tra un ristoratore e la sua compagnia assicurativa.

La realtà non è italiana ma non è detto che ciò non si possa applicare anche in Italia e comunque lo posto quì affinché possa essere di ispirazione per scelte attuali e futuri della vostra polizza assicurativa.

Perdite da lockdown: in Francia Compagnia di assicurazione viene condannata a risarcire un ristoratore.

Lo scorso 22 maggio il Tribunal de Commerce di Parigi ha emesso un’ordinanza con la quale ha condannato la Compagnia assicurativa Axa a risarcire un ristoratore per i danni subìti dall’attività di quest’ultimo a causa del lockdown.

La decisione del tribunale parigino si basa su una clausola contenuta nel contratto di assicurazione in essere tra l’imprenditore e la Axa; clausola la quale prevede l’indennizzo in caso di chiusura amministrativa imposta dai servizi di polizia o di igiene.

Come prevedibile, la Compagnia si era rifiutata di risarcire l’imprenditore per i suddetti danni, sostenendo che il Decreto del Governo francese che ha imposto la chiusura delle varie attività per motivi sanitari non coincideva con nessuno degli eventi previsti dalla polizza; la Axa affermava, inoltre, che le perdite economiche subìte a causa del c.d. lockdown non sono assicurabili dalle assicurazioni private.

Invece, il Tribunale ha dato ragione all’imprenditore parigino, proprietario di ben quattro ristoranti, ritenendo che:

  • non vi è alcuna legge che escluda l’assicurabilità delle conseguenze di un evento quale la pandemia;
  • nessuna clausola del contratto escludeva la pandemia e le sue conseguenze dalla copertura assicurativa.

La Compagnia è stata, quindi, condannata a versare immediatamente al proprietario dei ristoranti la somma di €.45.000,00 a titolo di acconto sul maggior avere che dovrà essere stimato dal perito incaricato dal Tribunale stesso.

Benchè questo tipo di clausola sia prevista in pochi contratti, è certo che ci si deve domandare se l’ordinanza in questione potrà essere motivo di riflessione e, soprattutto, di sprone per altri imprenditori e altri giudici a voler riconoscere il risarcimento per le perdite economiche subìte a causa del lockdown.

In particolare si spera che l’eco di questa ordinanza possa arrivare fino in Italia e promuovere considerazioni e provvedimenti a tutela delle molte imprese che hanno subito gravi danni a causa della chiusura prolungata voluta dal Governo.

Avvocato De Santis Gabriele

Se anche tu sei un’impresa o un professionista a cui era stata sospesa l’attività sai che, in vista della ripresa delle attività produttive, devi attrezzarti per garantire un ambiente di lavoro salubre e privo di contaminazioni: per te, per i tuoi dipendenti e per i tuoi clienti.

Dunque, se da una parte ognuno di noi deve adoperarsi per sanificare al meglio i propri ambienti di lavoro, è anche vero che è difficile scegliere il modo in cui farlo ed è altrettanto complesso capire a quale delle molte imprese presenti sul mercato affidarsi.

Per questo è bene informarsi adeguatamente prima di prendere decisioni.

Di seguito cercherò, quindi, di darti le informazioni essenziali ricordandoti, però, che è fondamentale rivolgersi al proprio consulente della sicurezza; in modo che con l’aggiornamento del Documento Valutazione Rischi (c.d. DVR) tu possa essere consigliato al meglio su come muoverti in questa fase tanto delicata.

Sottovalutare il problema oggi, vorrebbe dire poter essere costretti a chiudere domani, qualora i casi di contagio dovessero salire di nuovo, ed è proprio quello che dobbiamo evitare.

Ecco qui alcuni punti importante di cui è bene prendere nota.

  1. La sanificazione è obbligatoria per tutti? La risposta è SI. Bada bene a non confondere infatti l’attività di sanificazione con quella di regolarità con DVR, non obbligatorio per tutte le attività, e di cui la sanificazione per emergenza Covid-19 rappresenta un aggiornamento allegato al DVR stesso;
  2.  Sono obbligato a rivolgermi ad una impresa di sanificazione? NO le attività possono, in alcuni casi, essere svolte in autonomia ma, attenzione, anche se ti trovi in questa situazione, è sempre bene farti affiancare da una società esperta del campo che potrà aiutarti a monitorare le procedure che stai adottando e i prodotti utilizzati in modo da consigliarti al meglio e renderti sereno sul fatto che stai procedendo nel modo giusto;
  3. Se svolgo la sanificazione in autonomia posso utilizzare qualsiasi tipo di disinfettante? NO La circolare del ministero della salute 5443 del 22 febbraio 2020 identifica le composizioni  degli stessi  per l’attività di disinfezione in modo da impedire la proliferazione del virus;
  4. Oltre alla pulizia degli ambienti e delle superfici, devo tener conto degli impianti di climatizzazione e del microclima? SI, devi farlo, perché il virus si trasmette con un contatto DIRETTO (es. stretta di mano), INDIRETTO (toccando maniglie, tastiere, macchinette caffè, stanze comuni, indumenti e guanti non cambiati) o a mezzo TRASMISSIONE AEREA ( effetto “droplet nuclei” ovvero nucleo di goccioline presenti o evaporati che contengono microrganismi che rimangono sospese nell’aria per lunghi periodi). Anche qui quindi meglio non far finta di nulla ma scegliere lo strumento migliore alle tue esigenze per operare;
  5. Sono obbligato ad avere un protocollo scritto relativo alla sicurezza? DIPENDE dal tipo di attività e dal modo in cui essa viene solta; anche in questo caso ti consiglio di chiedere una valutazione alla società che si occupa della sicurezza della tua attività. A parere di chi scrive però mettere per iscritto le procedure da utilizzare per il contenimento del virus, tanto per quanto riguarda la sicurezza che l’attività di pulizia e sanificazione, aiuterà sia te che i tuoi dipendenti, i tuoi clienti o anche i soggetti terzi (fornitori, fattorini ecc.) a rispettare al meglio le regole.  Il consiglio è di affiggere nei luoghi ben visibili le procedure da adottare e se ti trovi nel dubbio l’ALLEGATO 6 del Dpcm del 26 aprile 2020 ti sarà sicuramente di aiuto. Inoltre, mettere per scritto le regole ti aiuterà nel mettere ordine in questo caos normativo e ad essere tranquillo che stai procedendo per la giusta strada.

Spero di esserti stata di aiuto, anche solo con questi pochi cenni, ma, come sempre, consiglio di confrontarti con le società che si occupano di sanificazione e con le società che gestiscono la sicurezza della tua attività.

Ad ogni modo, uno sguardo alle circolari del Ministero della salute e agli allegati dei Decreti, a mio avviso, non fa mai male. Buona Lettura

Se sei anche tu un professionista o un imprenditore, bloccato dalla pandemia del COVID -19 in casa, o un consulente che vuole iniziare a svolgere la propria attività online questo articolo potrà tornarti utile per districarti al meglio su come gestire la propria attività ON LINE e non farsi trovare impreparato di fronte al fisco. In particolare ti parlerò di quello che viene definito E-COMMERCE con particolare rifermento all’e-commerce DIRETTO e la vendita di INFOprodotti.

Prima di tutto è importante capire che parliamo sempre di chi esercita la propria attività con partita iva e nello specifico di chi offre SERVIZI per i propri clienti.

Faccio questa distinzione proprio perché chi è on-line può:

  • Vendere beni materiali destinati alla consegna materiale ( abbigliamento, creazioni artistiche, timbri, libri stampati ecc);
  • Vendere beni non materiali fruibili o scaricabili con mezzi telematici ( come servizi , consulenze e INFOPRODOTTI).

Su questa ultima parola voglio soffermarmi un minuto perché, navigando online, può capitare di imbattersi in tale nozione e non rendersi conto di trovarsi proprio in quella situazione. Cosa si intende infatti per InfoProdotto?

L’InfoProdotto altro non è che un “ prodotto digitale di qualunque tipo (ebook, video, ecc) rivolto ad informare il proprio cliente su specifici temi”. Ci sono molte teorie su cosa si intenda per InfoProdotto e a parere di chi scrive la teoria maggiormente attendibile è quella che lega tali prodotti all’azione di un download. In sintesi

NO commercio diretto > l’articolo scritto su di un blog NON può considerarsi un InfoProdotto

SI commercio diretto > ma un audio corso SI.

In particolare quando si parla di InfoProdotti importante capire che Il fisco tratta questi beni (ebook, video corsi ecc) come “prestazione di servizi” e per tale ragione vengono definiti servizi di e-commerce. Con l’aumento di domanda e offerta di questi servizi anche l’Unione Europea è intervenuta in merito fornendo una serie esplicativa dei “servizi” digitali che possono essere resi online; ne sono un esempio la

  • Fornitura di siti web e web-hosting, gestione a distanza di programmi e attrezzature;
  • Fornitura di software e relativo aggiornamento;
  • Fornitura di immagini, testi (e-book) e informazioni e messa a disposizione di basi di dati;
  • Fornitura di musica, film, programmi culturali, artistici, sportivi, scientifici o di intrattenimento;
  • Prestazioni di insegnamento a distanza (e-learning).

Cosa vendiamo è fondamentale per capire se cadiamo in quello che si definisce

  • E-COMMERCE DIRETTO tutte le fasi del processo (dall’ordine-> al pagamento-> alla consegna) avvengono on-line; tutto avviene in modalità telematica e il bene o il servizio sono messi a disposizione del cliente in modalità digitale e tramite una rete elettronica. E’ qui che cade l’InfoProdotto e la discriminante è quindi l’esistenza di un download o di una piattaforma per fruire del servizio in streaming o forme assimilabili e correlate.
  • E –COMMERCE INDIRETTO si ha un acquisto di beni online ma la consegna dello stesso avviene OFF-LINE ( sono operazioni che possono essere ricondotte alla CESSIONE di BENI e assimilabile alle “vendite a distanza” o “per corrispondenza” consegnate mezzo posta o con corriere)

Se sei un professionista o una impresa che vuole immettere sul mercato un ebook o un video corso rientriamo nel E-COMMERCE DIRETTO e offriamo quello che viene definito un Prodotto informatico che il fisco fa rientrare in quello che viene definito “servizio” informatico.

COSA È QUINDI IMPORTANTE SAPERE

  1. FATTURA SI O NO? La normativa italiana prevede che tutti gli InfoProdotti siano fatturati mezzo fattura elettronica solo quando venga fatta esplicita richiesta dal cliente altrimenti sarà necessaria la sola annotazione nel registro corrispettivi. Logicamente se il nostro cliente acquista i suoi prodotti per la sua attività,quindi si ha cliente con partita iva, è quasi scontato che ci venga richiesta la fattura e quindi il caso di facoltà lo abbiamo prevalentemente se i nostri clienti sono persone fisiche.
  2. CLIENTI ESTERI COSA FARE? Nel 2015 l’ IVA è divenuta applicabile anche alle vendite online di servizi prestati ai consumatori finali e da allora, al fine di capire come emettere la fattura o il documento commerciale (il vecchio scontrino), fondamentale è diventato “ il PAESE IN CUI RISIEDE VOSTRO CLIENTE”. Questo anche per le vendite B2C (ovvero tra voi titolari di partita iva e i vostri clienti consumatori finali) e per tale ragione:
  • se nel vostro pacchetti vi sono clienti Italiani ma anche appartenenti ad altri stati dell’Unione Europea sappiate che se l’attività e del tipo B2C l’aliquota iva da applicare in fattura sarà quella del tuo cliente ( italiano o Europeo) a prescindere dal paese dove tu hai stabilità la tua attività.
  • Se l’attività è del tipo B2B (il tuo cliente è anche lui titolare di partita iva come te) l’aliquota iva da applicare sarà sempre quella del tuo cliente ma in fattura verrà evidenziato nel caso di fatture a cliente UE un meccanismo denominato reverse charge (meccanismo contabile a cui è necessario lasciare trattazione distinta)
  1. COSA è IL MOOS

Aumentando la domanda e l’offerta online anche il sistema economico si è dovuto adeguare per tale ragione a livello comunitario è nato il MOSS (inteso come Mini One Stop Shop) che aiuta a risolvere i problemi della gestione fiscale iva in particolare per chi ha una attività di tipo Internazionale con clienti tanto Italiani tanto Esteri.

In sintesi, quando decidi di proporre qualcosa online, é importante

  1. Identificate il proprio prodotto che vendi
  2. Identificare le modalità in cui il prodotto viene venduto (e qui bisogna fare attenzione all’utilizzo di piattaforme che ti permettono di erogare il servizio perché spesso fungono da intermediari tra te e il tuo cliente diventando loro per prime tue clienti)
  3. Capire come il fisco ci identifica e quindi come muoversi dal punto di vista dell’emissione della fattura e relativa gestione dell’iva.

NOTA BENE questo articolo ha lo scopo di fornire pillole relative all’attività di E-commerce con particolare riferimento ai libero professionisti e alla fornitura di prodotti digitali intesi come InfoProdotti.

Naturalmente si tratta di informazioni del tutto generiche. Se vuoi aprire una attività di E-commerce, è necessario che queste informazioni siano contestualizzate al tuo progetto ed è per questo motivo che ti consiglio di rivolgerti al tuo esperto di fiducia.

Se invece non ne hai uno puoi contattarmi e sarò lieta di consigliarti al meglio nella definizione e/o indirizzo del tuo business in tale ambito.

Nella pagina contatti troverai tutti i riferimenti per contattarmi e avere la tua prima consulenza.

Se sei un imprenditore o un professionista e stai provando a mettere ordine, cercando il senso di tutti questi decreti ministeriali che vengono pubblicati ecco qui i punti essenziali di quanto messo in campo dal governo. 

INDENNITA’ CONGEDI E BONUS 600 euro

Per i lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata , ad esempio è stato previsto

  • Congedo parentale: viene riconosciuta una indennità giornaliera, per un massimo di 15 giorni, per i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti esclusivamente alla gestione separata inps con figli minori di 12 anni. Salvo che nel nucleo familiare non ci siano altri beneficiari di misure a sostegno del reddito.
  • In alternativa al congedo parentale sia per dipendenti che autonomi è riconosciuto il bonus di importo massimo di 600 euro per l’acquisto di servizi di baby-sitting.

Con riferimento alle Indennità è stata prevista

  • Indennità di 600 euro ai lavoratori autonomi titolari di p.iva alla data del 23.02.2020 e iscritti alla gestione separata INPS. Non tassata ai fini irpef . Stessa cosa prevista per lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (artigiani e commercianti) e per i dipendenti stagionali del settore turismo e termali

A favore dei lavoratori danneggiati è stato istituito un Fondo per il reddito di ultima istanza

  • Lavoratori autonomi iscritti alle casse previdenziali proprie viene istituito un fondo (fondo per il reddito di ultima istanza), volto a garantire la stessa indennità per chi ha cessato, ridotto o sospeso la propria attività. Le disposizioni attuative saranno concordate tra Ministero dell’economia e singole casse professionali (monitorare il sito della propria cassa previdenziale);

MISURE FISCALI A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE E IMPRESE

A titolo esemplificativo ecco a seguire un esempio di alcune misure inserite nel decreto

Credito di imposta per botteghe e negozi

  • Credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione pagato del mese di marzo per gli affitti di negozi e botteghe di categoria C1  

Credito di imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro

  • Credito d’imposta 50% spese di sanificazione sostenute e documentate fino ad un massimo di 20.000 e fino all’esaurimento di un importo massimo di spesa di 50.000.000€ euro

Sospensione dei termini di versamento dei carichi affidati all’agenzia

  •  prorogate le scadenze dei versamenti delle

A) cartelle di pagamento, avvisi di addebito emessi da enti previdenziali, avvisi di accertamento, ingiunzioni e atti esecutivi in scadenza dal 08 marzo al 31maggio e

B) termine rottamazione ter previsto per 28 febbraio

con differimento rispettivamente al 30 giugno 2020 e 31 maggio 2020. Per avvisi bonari e rateizzazioni ordinarie delle cartelle di pagamento ad oggi non sembrano ricompresi nel decreto, ma vi sono solo cenni in FAQ dell’agenzia delle entrate.

MISURE A SOSTEGNO IMPRESE

art 49 Fondo centrale garanzia

  • E’ stato rafforzato ed esteso l’utilizzo del Fondo di Garanzia per le micro piccole e medie imprese, con diverse casistiche (es. garanzia concessa a titolo gratuito fino ad un importo massimo di 5 milioni per singola impresa, oppure finanziamenti a 18 mesi meno un giorno di importo non superiore a 3 mila euro a favore di persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni la cui attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19 );
  • Le rate dei mutui, dei finanziamenti e dei leasing in scadenza prima del 30 settembre sono sospese fino al 30 settembre 2020, previa autocertificazione, da parte di chi usufruisce della moratoria di aver subito in via temporanea una carenza di liquidità quale conseguenza diretta della diffusione dell’epidemia. Il piano di rimborso delle rate e dei canoni oggetto di sospensione è dilazionato senza maggiori oneri per le parti. Si può chiedere la sospensione anche solo della quota capitale.

MISURE A SOSTEGNO DEI LAVORATORI AUTONOMI

Art 54 attuazione del Fondo di solidarietà mutui

  • Fondo Gasparrini (fondo solidarietà mutui prima casa) esteso per 9 mesi anche ai lavoratori autonomi e liberi professionisti con calo di fatturato. Prevede la possibilità di sospendere la rata del mutuo prima casa, sempre con autocertificazione.

Si parla di un provvedimento iniziale che, con molta probabilità verrà implementato con decreti successivi, per tale ragione non bisogna abbassare la guardia in quanto tutto è in divenire.

Pianificare al meglio i costi fissi che si dovranno sostenere da qui ai prossimi  mesi ( che siano spese relative alle utenze, canoni di affitto, imposte (iva, fissi inps, contributi dipendenti o personali)) è la prima mossa da porre in essere a parere di chi scrive per non perdere il focus e gestire al meglio le proprie risorse.

Possiamo farci sopraffare dalle emozioni o sfruttare questo “blocco” per trovare nuove strategie al mercato che cambia, innovandoci e implementando ciò che sappiamo , la scelta sta a noi.  Non permettiamo a questa situazione di “isolamento” di danneggiarci più di quanto abbia già abbia fatto. Dopo l’inverno arriva sempre la primavera e quando ciò accadrà dobbiamo farci trovare pronti e propositivi.